Giornate sempre piene le nostre e non sempre con un perchè. Fatto sta che corriamo e, anche se sembra aver finito tutto l’elenco delle cose da fare, eccallà che prendiamo subito carta e penna per scrivere ancora, e un altro elenco compare.
Mi capita ogni tanto di mettere tutto in ordine, ma davvero tutto. Evidentemente, essendo una condizione ‘spuria’, cioè saltuaria e rarissima, non ci sono più abituata e la cosa mi crea un pò di disagio, tanto che appena finito, guardo soddisfatta il risultato del mio sudore, faccio foto, la pubblico, annunciando al mondo l’evento e mi domando…. ‘e ora che faccio?’. E subito comincio a preparare qualche ricetta a fare foto ecc, perchè un set intonso da riempire è un’occasione imperdibile.
Oggi sono forzatamente in casa perchè c’è l’operaio che sta facendo i lavori in terrazza. Poverino, sotto il sole, ma d’inverno non si possono fare che piove, quindi provvedo a portargli ogni tanto acqua fresca, caffè, biscottini eccetera. Lui ringrazia e continua. Intanto devo completare una dispensa per un corso che terrò la prossima settimana, e per il pranzo devo mettere su qualcosa.
E vi faccio un esempio di come possono nascere delle ottime ricette.
Ieri sera ho preparato un pò di riso in bianco, ma ne era rimasto proprio pochino nella confezione e allora che fai? lasci li uno scatolone con una manciatina di riso? Per quando? per le prossime occasioni di solitudine e depressione estrema? no. Allora l’ho cucinato tutto e ora ho già pronta una ciotolina di riso cotto al dente.
Forse passa di qui una mia amica e spero resti con me a pranzo. Poi…. non posso uscire di casa per fare la spesa perchè l’operaio non si può lasciare da solo e rovisto nel frigo. Ma… io sono appena rientrata e il frigo piange. Non ho avuto il tempo di fare la spesa. Che c’è? ben poco…
- Cinque peperoni verdi piccoli, di cui uno mezzo ‘andato’, una patata,
- 3 carotine ammosciate e vecchiotte,
- una busta di carta piena di erbe aromatiche del mio trullo, (rosmarino, timo, alloro, menta, origano),
- uno scalogno sopravvissuto e uno spicchio di aglio un pò secco.
Inoltre
- un uovo,
- una crosta di pecorino,
- tre lampascioni avanzati della cena mediterranea, ma tanto quelli non diventano vecchi.
Vabbè… cominciamo, (oggi la ricetta ve la scrivo così):
Lavo bene patata carote ed elimino la parte della buccia davvero malandata. Taglio a rondelle. Via nella pentola.
Lavo bene i peperoni, elimino le parti andate e i semi e taglio a pezzettini. Via nella pentola.
Taglio scalogno e aglio che vanno a far compagnia al resto.
‘Raschio’ un pò la parte esterna della scorza del pecorino e la tengo da parte.
Pulisco i 3 lampascioni e li metto a cuocere in un pentolino mini coperte d’acqua.
Verso un pò di olio nella pentola delle verdure e aggiungo due foglie di alloro e un rametto di rosmarino. Poco sale grosso. Faccio soffriggere dolcemente. Dopodichè aggiungo acqua e faccio cuocere. Aggiungo la scorza del pecorino che diventerà molle, insaporirà il tutto e beato chi la mangerà.
Aspetto che si riduca un pò l’acqua, e quando le verdure sono ormai cotte verso per un minuto il riso giusto per farlo riscaldare e insaporire.
Questa è una minestra sempre buona, da far raffreddare un pò prima di gustarla.
Nell’attesa schiacciate i lampascioni e aggiungete un uovo, un pò di formaggio (ricavato dalla scorza di pecorino, prima di tuffarla nel brodo), un pò di prezzemolo se ce l’avete, altrimenti un pò di rosmarino e/o timo. Sbattete il tutto con una forchetta e fatene una frittata con un pò di olio caldo in una padella.
E ora corro. Per il pranzo abbiamo risolto. Per la cena vediamo.
Le foto sono fatte al volo, non sono un granchè, ma il pranzo era da re.