Confido in una seconda tazza di caffè per ritrovare il mio ritmo questa mattina. Ma com’è che si stenta a ripartire? Ho perfino capito che è inutile stilare la lista. Mi pesa anche solo guardare quell’elenco di cose da fare! figurarsi farle. Però che rottura! se vivi un periodo vuoto e frenetico confidi nel riposo. Se finalmente ti fermi e te ne freghi dei doveri e ti immergi completamente della nullafacenza del periodo di festa, non riesci a ripartire. Mi sa che devo ritrovare in antichi saggi la giusta strada da percorrere. Che poi l’antico saggio mi direbbe ‘rimboccati le maniche e basta con le chiacchiere. Datti da fare che di cose da fare ce ne sono tante e tu perdi il tuo tempo in parole’. Ma sarà così davvero? cosa rende davvero produttivo il nostro tempo? la meditazione o il lavoro? ma se una il lavoro non ce l’ha?
Intanto mi piace condividere la sorpresa di un viaggio organizzato al volo e vissuto nella sua pienezza, che mi ha regalato un’anticipazione della primavera che arriverà o che forse non è mai andata via. Grazie al ‘sentito dire’ siamo andati a curiosare in una città a noi vicina, che onestamente non avevo mai ‘calcolato’ o meglio dire ‘presa in considerazione’ solo perchè non ci sono mai stati motivi di viaggio che mi potessero portare li. Salerno e le sue ‘luminarie’ del periodo di Natale. Una bella idea che si è inventato il suo sindaco per dare uno sprint alla sua città. Da novembre a gennaio la città è completamente illuminata da luci che formano strane magie lungo i vicoli del centro storico. Galassie con stelle cadenti, fiori e cascate, spille variopinte, tappeti volanti, interi giardini con gallerie fatte di luci e alberi in fiore. E poi ti avvicini per guardarli meglio e scopri che la maggior parte di queste strutture sono fatte di…. bottiglie di plastica riciclate. E ti stupisci e ti congratuli sia con chi ha avuto l’idea che con chi ha deciso di sfruttarla per la propria città.
Il tempo è stato fantastico, con temperature primaverili e un sole che ha acceso i colori di questi posti magici. Guardare dall’alto il mare di Vietri, passeggiare nelle sue stradine colorate di ceramiche, raggiungere il Castello di Arechi e desiderare di volare da lassù in parapendio e godere di quel paradiso planando, visitare il giardino di Minerva cercando di immaginarlo pieno di erbe profumate in primavera, assaporare tisane inebrianti sulla terrazza di questo giardino, in compagnia, e poi (!!!!) assaporare mozzarelle di bufala, pizze e piatti fantastici di pesce…. bè ti riconcilia con il mondo e ti fa capire che intorno a noi c’è davvero tanta bellezza e dovremmo imparare a goderne.
Vi lascio foto silenziose e magiche di questo viaggio e, a grande richiesta, la ricetta delle perle di risaia che tanto hanno incuriosito nel mio post precedente. La ricetta è tratta da un libro fantastico che per me è un libro guida per i miei pranzi particolari: ‘La tavola delle feste’, S. Barzetti, Fabbri Editore. (scusate la foto, ma considerate le richieste ho preferito utilizzare quella che avevo, piuttosto che aspettare di farlo nuovamente. Sorry!)
(per 6 persone)
- 420 g di riso Vialone nano (io ho usato il Carnaroli)
- 24 gamberoni interi
- 4 arance biologiche
- 1 melagrana
- 1 bicchiere di vino bianco
- 2,5 l di brodo vegetale
- 1 cipolla bionda e 1 foglia di alloro
- 1 cucchiaio da tavola di pepe rosa
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe bianco
Pulire i gamberoni, eliminare il carapace ed eviscerateli. Utilizzate le teste, i carapaci e le bacche di pepe rosa per insaporire il brodo vegetale. Portare lentamente all’ebollizione affinchè il brodo non si intorbidisca ed eliminate la schiuma man mano che si forma. Tritate la cipolla, sgranate la melagrana, sbucciate un’arancia e tritate finemente le scorze e raccogliete il succo. In una casseruola tostare il riso con due cucchiai di olio extravergine di oliva, la cipolla e la foglia di alloro. Sfumate con il vino, coprite con il brodo e portate a cottura, aggiungendo poco alla volta brodo e succo di arancia. A metà cottura aggiungere metà dei gamberoni tagliuzzati (*variante mia)
Nel frattempo in una padella scaldate un cucchiaio di olio, unire l’altra metà dei gamberoni, fateli rosolare un minuto per lato e aggiungete metà della melagrana che, rilasciando succo zuccherato farà caramellare leggermente il tutto. Fate insaporire, spegnete, salate e pepate.
Quando il riso avrà raggiunto una cottura al dente, toglietelo dal fuoco, fatelo riposare per 2 minuti, aggiungete la buccia di arancia e il resto della melagrana. Regolate di sale e pepe, condite con 2 cucchiai di olio e mantecate. Versate il riso nei singoli piati e completatelo con i gamberoni caramellati alla melagrana.