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Channel: Anna The Nice
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Già in Puglia, terra e mare abbracciati. Le mie pappardelle Cime di rape e cozze.

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Dicevo a tutti che ero astemia. Ma intendevo che non bevo quasi per niente vino e alcolici. Assaggio, pilucco. Ma apprezzo.  E arrossisco nello scoprire che, pur non essendo assolutamente un’esperta, il primo sorso di vino, assaporato quasi a labbra strette, ad occhi chiusi, mi emoziona. Sempre. E dopo qualche sorso, mi fermo. E la mia emozione resta li, impressa, su quel sapore unico e quello che ha lasciato in me.

Poco tempo fa sono stata invitata a partecipare ad una bella iniziativa. Abbinare un piatto di mia invenzione ad un vino. Mi dico ‘ma io cosa ne capirò mai di vini?’. Ma poi, dopo giorni e giorni in cui cerco di immaginarmi i vari abbinamenti capisco che, per ‘creare’ o immaginare un piatto da abbinare, l’unico modo è … assaggiare e catturare subito il primo desiderio di ciò che vorresti mangiare subito dopo.

E poi l’invito mi arriva dalle cantine Fontanafredda, che tra l’altro io adoro. ‘Dalla nuova vendemmia hanno creato il Già Rosso, un Langhe Rosso senza solfiti aggiunti, ed il Già Bianco, un Marche Bianco. Quest’anno per la prima volta entrambi i vini rientrano a pieno titolo nel progetto Vino Libero, un progetto innovativo che mira a “liberare” il vino da tutto quello che può interferirne negativamente con il consumo: dai concimi chimici, dai diserbanti, dagli eccessivi solfiti aggiunti, ma anche dai packaging inquinanti, dalle mode e dagli abbinamenti comuni’.

Oggi avevo voglia di assaggiare il Già Rosso. Combaciava con il mio umore. Fuori c’era freddo, e sulla tavola una grande spesa. Tutta roba invitante. Verdure fresche della terra mia, la Puglia, pesce e frutti del nostro mare, spezie, pasta di diversi tipi. Insomma ero pronta per cominciare.

Apro la bottiglia con il mio cavatappi portafortuna. Annuso il tappo e già mi colpisce il profumo, intenso e persistente. Lo verso nel mio bicchiere preferito, osservo il suo meraviglioso colore rosso rubino con riflessi violetti. Aspetto un pò. E lo assaggio. Il bouquet è fruttato, intenso. Il sapore è secco e vellutato. Decisamente affascinante. Mi fa pensare alla terra, forte e rassicurante. E al mare che mi affascina da sempre. E mi dico, ecco, creerò un abbraccio di mare e terra, e questo vino sarà la loro carezza.

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Pappardelle Cime di rapa e cozze, al profumo di pepe nero intenso.

(per due persone)

- 500 g di cime di rapa

- 250 g di cozze già sgusciate, con la loro acqua

- 3 spicchi d’aglio

- 200 g di pappardelle

- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva

- pepe nero macinato fresco

 

Mettere l’acqua in una pentola alta e portare ad ebollizione.

In una padella versare i due cucchiai di olio e gli spicchi d’aglio sbucciati e schiacciati. Far rosolare leggermente e poi versare le cozze con la loro acqua. far cuocere finchè le cozze saranno cotte e l’acqua si sarà ridotta almeno della metà. Spegnere la fiamma.

Nel frattempo lavare le cime di rapa ed eliminare le foglie dure. Salare leggermente l’acqua che bolle e versare la verdura. Cuocere per circa 5 minuti, e con una schiumarola tirarle fuori dall’acqua. Attenzione non devono disfarsi. Versarle nelle cozze e coprire.

Nella stessa acqua cuocere velocemente le pappardelle. Tirarle al dente e versarle nella padella con le cime di rapa e le cozze. Far insaporire il tutto a fiamma media e cospargerle di abbondante pepe, macinato al momento.

Aggiungere un filo d’olio extravergine di oliva e servire, avendo cura di guarnire con le cozze in bella vista.

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